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Punteggi dei critici
97 Robert Parker
The 2013 Romanée-Conti Grand Cru was picked in the afternoon of October 8 at a yield of 17.5 hectoliters per hectare. I remember this was taciturn in barrel vis-à-vis the La Tâche, which is commonly the case, however here it sprints from the blocks thanks to a life-affirming bouquet of red plum, wild strawberry, cold wet limestone and black truffle that segues into something almost girolles-like, even smoky. Like the 2013 La Tâche, it is very mercurial in the glass and to that end, I stretched my sample out for 10-15 minutes. The palate is medium-bodied and very harmonious on the entry. Filigree tannin frame this wine, perfect acidity lending freshness and tension, here a gradual build towards a delineated, almost edgy finish. It brought to the forefront of my mind an actor about to utter the first line of a play. Give it several years in bottle before you start throwing bouquets onto the stage, for the performance will be worth the wait. Production is 312 cases. Tasted February 2016
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.