Close
Punteggi dei critici
97 Wine Spectator
The aromas are seductive, exuding raspberry, red currant, cherry and spice notes. More muscular and powerful on the palate, full of dense tannins, this is concentrated, ripe and long. Needs time for the two parts of the wine to harmonize.—Non-blind 2005 DRC tasting (February 2008). Best from 2016 through 2040.
97 Wine Spectator
The aromas are seductive, exuding raspberry, red currant, cherry and spice notes. More muscular and powerful on the palate, full of dense tannins, this is concentrated, ripe and long. Needs time for the two parts of the wine to harmonize.—Non-blind 2005 DRC tasting (February 2008). Best from 2016 through 2040.
95 Robert Parker
The 2005 Richebourg suggests lightly cooked cherry, lilies, and vanilla-chocolate pot de creme, coming onto the palate with a gentle wave of creamy fruit, almost shockingly open-knit and youthfully generous. Low-toned richness of salted beef broth and a hint of wet stone add hints of gravitas, but despite ample (refined) tannins, there is nothing to restrain a veritable gushing of ripe, juicy, sweet finishing fruit. This might close up for a time, but these early indications suggest one ought to revisit it in 3-5 years and expect it to offer much earlier enjoyment than the Grands-Echezeaux or Romanee-St.-Vivant. <br/>
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.