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Punteggi dei critici
97 Robert Parker
Tasted at the La Tâche vertical at The Square. It was initially difficult to choose between the 1999 and 2002 La Tâche, but in the end the former just ascended to the stratosphere, while the latter simply cruised, albeit at a very high altitude. Now at 13 years of age, there is just a slight bricking on the rim. It feels a little more forward than the 1999–a stylish and personality-driven bouquet with predominantly red berry fruit interlaced with warm bricks and undergrowth (much more so of the latter compared to the 1999). The palate is beautifully balanced with exquisite tannin, perfect acidity and an effortless, you might say easygoing personality. That is deceptive because it is a complex and utterly harmonious La Tâche that is the epitome of elegance. Unlike the 1999, I would broach this now with an hour's decanting. Wonderful.
97 Wine Spectator
This is closed overall, with subtle aromas, hinting at cherry, floral and mineral flavors. Has latent energy waiting to be unleashed. Shows great refinement and length, with the mineral element echoing on the finish.—Non-blind 2002 DRC tasting (February 2005). Best from 2015 through 2040. –BS
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.