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Punteggi dei critici
99 Robert Parker
The full-bodied Corton-Charlemagne, displaying unbelievable depth to its spicy pear, white peach and floral aromas, is an awesomely rich as well as perfectly delineated and balanced wine. This oily-textured tour de force has an embracing, almost enveloping, flavor profile crammed with intense stones, minerals, super-ripe pears, waves of nuts and minerals, and touches of grilled toast. The taster's palate is held prisoner by the interminable layers and layers of concentrated, highly-extracted, and powerful fruit that roll across it, each sublimely defined and focused by this wine's racy acidity. This show-stopper should reach its peak by 2003 and hold it through 2010.
99 Wine Spectator
The cult wine per excellence hits another home run. Ripe but racy, with a lush, opulent and fat mouthfeel. Very attractive thanks to its richness, this vibrates on the palate as it powers its way to a toasty, ripe, velvety finish that will need years to show it all. Best from 2006 through 2026. ?PM
Produttore
Domaine Coche-Dury
Coche-Dury non è solo uno dei produttori più iconici di tutta la Borgogna, ma anche uno dei più enigmatici. Sembra quasi che per riuscire ad attraversare le porte delle sue cantine si debba vincere alla lotteria. La tenuta non ha un indirizzo e-mail e l’unico modo per riuscire ad avere un appuntamento è via fax. Forse. Ma è improbabile. Alla tenuta sono anche incredibilmente umili. Conoscono bene la grandezza dei loro vini, ma sono ancora dei semplici “vignaioli”. Quello che più gli importa è lavorare le viti e permettere alle uve di esprimere al meglio il terroir. Jean-François Coche, patriarca della tenuta, iniziò a lavorare con il padre nei primi anni Settanta. Nel 1975 sposò Odile Dury, che aggiunse alla tenuta alcune proprietà personali, creando così il nome Coche-Dury. Oggi il figlio Raphaël ha più o meno preso in mano le redini della casa vinicola, con l’aiuto della giovane moglie Charline. Dai loro quasi 9 ettari di vigneti producono Bourgogne, Puligny-Montrachet, Auxey-Duresses, Monthélie, Volnay e le loro due denominazioni più famose: Meursault (vari imbottigliamenti) e Corton-Charlemagne. A differenza di altri produttori della regione, hanno resistito al cambiamento e le loro modalità di produzione dei vini sono oggi le stesse con cui li hanno prodotti da tanti anni a questa parte. Amano anche che i loro vini abbiano un po’ di verve, quindi tendono a vendemmiare presto per conservare l’innata acidità delle uve.