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DRC Romanée Conti 1985 300cl

AOC Grand Cru | Côte de Nuits | Borgogna | Francia
Esaurito
Punteggi dei critici
100 Robert Parker
The Romanee-Conti is utterly mind blowing. The heady, intoxicating bouquet delivered penetrating and sublime aromas that were even more intense than those from the La Tache. On the palate, there is a veritable smorgasbord of earthly and heavenly delights. Needless to say, it is very rich, very opulent, and very concentrated. Red burgundy and red wine do not get any better than this. My guess is that it will peak between 1990 and 2005, as it is a bit more forward than either the La Tache or Richebourg. This fabled estate has had a brilliant track record since 1978. Lalou Bize-Leroy and Aubert de Villaine seem to have everything tightly within their grasps, so it is unlikely that some of the lapses in quality control that occurred previously will resurface. I am sure they still cannot understand why their estate is so frequently singled out for malicious attacks, but no one should have any trouble appreciating the domaine's 1985s, which are their best wines in decades, even surpassing their sensational 1978s. The problem is coming up with the cash to finance them. The wines, aged in 100% new oak, are never filtered.
99 Wine Spectator
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Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.