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DRC la Tâche 2006 150cl

AOC Grand Cru | Côte de Nuits | Borgogna | Francia
Esaurito
Punteggi dei critici
97 Wine Spectator
Featuring black currant, licorice and sandalwood aromas and flavors, this is very structured, powerful and intense. There's also plenty of breed and finesse, coupled with a long aftertaste.—Non-blind 2006 DRC tasting (February 2009). Best from 2015 through 2030. –BS
94 Robert Parker
Domaine de La Romanee-Conti's 2006 La Tache possesses a sense of sheer density and a viscosity ? by no means precluding energy ? that go beyond the other wines in the Domaine's current collection. Scents of bitter-sweet floral perfume, citrus oils, white pepper, peat, and black fruit distillates pungently, almost aggressively fill the nose. The marrow and beef gelatin aspect of this Pinot is salient, but is allied on a palpably tannic palate with similarly impressive concentrated cooked black fruits, dark mushroom stock, forest floor, smoky Lapsang tea, and licorice. For grip and power, too, this surpasses its stable mates. But a glance back at the Romanee-St.-Vivant suggests that you can't have it all, and that this La Tache cannot approach that wine's finesse or quite equal its mystery. Still, I suspect this will be worth following for at least two decades.
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.