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Punteggi dei critici
98 Robert Parker
The 2008 Montrachet is simply off the charts. Where to start? Layers of fruit literally explode in the glass as the wine conquers all of the senses. The aromatics alone are breathtaking, while the fruit shows striking nuance and transparency. But those descriptors totally fail to capture what is in the glass. This is one of the most moving young wines I have ever tasted. The 2008 is rich, seductive and powerful, but never heavy. Finely chiseled mineral nuances saturate the palate all the way through to the intensely saline finish. When I think of what I want Montrachet to be, it is this. The 2008 Montrachet is an aspirational wine in the very best sense. Ideally another few years in bottle will help the wine become even more expressive and several decades of profound drinking seem likely. Wow! Anticipated maturity: 2018+.
98 Wine Spectator
Exhibits a gorgeous nose of toffee, vanilla bean, pastry and hazelnut cream. On the palate, lime and grapefruit flavors emerge, with hints of citronella and peach. Both opulent and elegant, this is a great Montrachet.—Non-blind 2008 DRC tasting (February 2011). Best from 2014 through 2035
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.