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Punteggi dei critici
96 Robert Parker
The 2005 Grands-Echezeaux displays an utterly different, less charming personality than its ?little? sibling. Fresh black raspberry and black cherry hover between sorbet-like and faintly-caramelized manifestations. The palate is obviously dense, with considerable grip and ultra-fine tannins, incipient silkiness, but not the creaminess of the Echezeaux. Fresh berry, faintly tart fruit skin, and nut oils inform an uncannily kinetic finish that makes one?s mouth quiver. Once the grapes in these fabled vineyards had reached a potential alcohol of 13%, reports Aubert de Villaine, he was ready to pick, because conditions had seldom been so conducive to perfect ripeness (including that of the stems). It was all done in a week, commencing with La Tache and Romanee Conti, and finishing on September 23 with Romanee-St.-Vivant (and Montrachet, on which I shall report at a future date). De Villaine intended to bottle in March or April by gravity in six-barrel lots, as has become general practice here over the past decade.
95 Wine Spectator
From the aromas, this is immediately more intense and profound, offering blackberry and violet notes. Very silky, rich and concentrated, this refined wine has more sweetness at its center, with great finesse and length. A big step up from the Echézeaux.—Non-blind 2005 DRC tasting (February 2008). Best from 2016 through 2040.
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.