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Punteggi dei critici
93 Robert Parker
It is no secret among DRC aficionados that the "best buy" is the exceptional Grands Echezeaux. The 1991, along with La Tache, get my vote (as of 1993) as the two most complex and rich wines the DRC produced. In 20 years the Romanee-Conti may display its magical perfume that is unrivaled in Burgundy. The Grands Echezeaux exhibits a deep ruby/purple color, gorgeous as well as copious quantities of sweet, jammy, cassis fruit, and smoky, toasty new oak. Powerful, rich, medium to full-bodied, with exceptional concentration, this complex wine should be at its best between 1998-2012. NOTE: Prices have not been released; those listed are estimated based on recent vintages. As did most Burgundy domaines, the DRC had exceptionally low yields in 1991, ranging from under 20 hectoliters per hectare to a high of 26 hectoliters per hectare for the Grands Echezeaux. Unquestionably, all of these wines are successful and should age for two decades. Although the wines have already been bottled, they will not be released until late winter or early spring 1994, thus prices have not yet been established.
93 Wine Spectator
Firm in texture but it promises to become an opulent wine. The spicy, violet-scented black cherry and currant flavors roll across the palate in waves. Finishes ripe, smooth and gracefully balanced with refreshing acidity. 799 cases made. ?
Produttore
Domaine de la Romanée Conti
La tenuta vinicola più iconica non solo della Borgogna, ma di tutta la Francia, se non del mondo intero. Con il monopolio dei due vigneti più grandi - Romanée-Conti e La Tâche - e con una generosa quantità di altri vigneti a Vosne-Romanée e oltre, la tenuta si è assicurata da lungo tempo uno status venerato, pur essendo totalmente discreta e perfino modesta. La Casa è di proprietà delle famiglie Villaine e Leroy-Roch, con Aubert de Villaine alla guida della tenuta fin dal 1974, ma può far risalire le proprie radici al XIII secolo, quando i monaci di Saint-Vivant piantumarono le prime viti. La tenuta è biologica dagli anni Ottanta e biodinamica dagli anni Novanta. Indubbiamente, è anche la tenuta più famosa nella regione ad adottare (e ad averlo sempre fatto) la fermentazione a grappoli interi, una tecnica tradizionale sempre evitata da Henri Jayer, ma che in anni recenti ha ispirato molti altri viticoltori. Allen Meadows, probabilmente l’esperto di Borgogna e il critico più competente del mondo, ha dato un punteggio perfetto a un solo vino: il Romanée-Conti del 1945.